Misurazione pressione arteriosa: misurare la pressione e valori pressione arteriosa e sanguigna, guida completa

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La pressione sanguigna o arteriosa è la forza esercitata dal cuore per pompare il sangue nei vasi sanguigni con lo scopo di mantenerlo in circolazione nel corpo.
La misurazione della pressione arteriosa, è calcolata sulla base del ciclo cardiaco e il suo valore è determinato dalla intensità della forza che il sangue esercita su tutto l’apparato vascolare.
Quest’ultimo viene espresso in mm. Hg. ovvero in millimetri di mercurio, sostanza utilizzata nei primi misuratori di pressione e di cui ancora oggi se ne fa uso come unità di misura standard per misurare la pressione.
Il livello della pressione sanguigna dipende da tre fattori:

  • Il tono vascolare ovvero la tonicità dei vasi sanguigni
  • L’elasticità delle pareti delle arterie
  • La gittata cardiaca

Quest’ultima, definita anche portata cardiaca, indica il volume di sangue espulso da uno dei due ventricoli del cuore ogni 30 secondi.
Negli adulti, in condizione di riposo, la gittata cardiaca è di circa quattro o cinque litri al minuto.

Pressione sistolica e pressione diastolica

La pressione sistolica è il processo per cui ad ogni suo battito il cuore si contrae e, attraverso le arterie, spinge il sangue facendolo scorrere per tutto il corpo umano.
Questa forza esercita una certa pressione sui vasi sanguigni la cui intensità è espressa da un valore numerico che indica la misura della pressione sistolica del sangue, comunemente denominata pressione massima.
In pratica, quindi, la misurazione della pressione sanguigna sistolica serve a definire l’intensità con cui il sangue viene spinto contro le pareti delle arterie, quando il cuore batte.
La fase della contrazione cardiaca è definita sistole e la pressione sanguigna sistolica è rappresentata dal primo dei due valori che si registrano con la misurazione, ad esempio 120 mmHg /80 mm. Hg., dove 120 mm. Hg. è, appunto, il valore sistolico.
Il secondo valore, 80 mm. Hg., corrisponde, a titolo di esempio, a quello che si ottiene misurando la pressione nella fase successiva alla sistole, cioè alla contrazione cardiaca, quando il cuore torna a rilassarsi e la pressione nei vasi sanguigni diminuisce assumendo la denominazione di diastolica.

La misurazione della pressione diastolica, comunemente definita pressione minima, esprime, quindi, il valore del livello di pressione del sangue contro le pareti delle arterie, quando il cuore, tra un battito e l’altro, è a riposo.

La pressione sistolica media e la pressione diastolica media, insieme, definiscono la pressione arteriosa media il cui valore esprime l’indice di qualità dell’irrigazione organica, ovvero fornisce informazioni sul livello o meno di efficacia della pressione generata dal cuore per consentire al sangue di raggiungere gli altri organi.

La pressione sanguigna sistolica favorisce la dilatazione delle grandi arterie e si propaga con un movimento ondulatorio la cui intensità diminuisce in funzione della maggiore distanza dal cuore.
Ne consegue che il trasporto del sangue da zone del corpo lontane dal cuore come le gambe e i piedi, richiedono la collaborazione attiva dei muscoli, come, ad esempio, nel caso del sistema venoso delle gambe, quelli del polpaccio.
Ed ecco la ragione per cui l’attività fisica è ritenuta essenziale per stimolare la circolazione sanguigna e, contemporaneamente, rinforzare la massa muscolare.
Uno stato di inattività prolungata, come nel caso di un lavoro sedentario, può causare situazioni che provocano il ristagno del sangue favorendo così la comparsa di vene varicose e trombosi.

Regolazione della pressione sanguigna

La pressione sanguigna è regolata anche dall’attività del diencefalo e del midollo spinale oltre che da ormoni come la tiroide, l’insulina, l’adrenalina, solo per citarne alcuni, che esercitano un’azione sui valori della pressione sanguigna.
Su questa influiscono anche gli alimenti, in primis, il sale che trattenendo l’acqua, favorisce l’aumento del volume del sangue, costringendo, così, il cuore a spingerlo con maggiore forza e, quindi, con un maggiore dispendio di energia. L’assunzione abbondante di sale e di cibi che ne contengono in misura elevata, a lungo termine determina la cronicità della pressione alta nelle persone predisposte.
Ed è questo il motivo per cui è consigliabile non superare il consumo di sale nella quantità quotidiana di massimo 6 grammi.

Valori della pressione arteriosa

La misurazione della pressione sanguigna viene effettuata, con gli appositi strumenti, nella parte superiore del braccio o del polso.
Un controllo regolare della pressione permette di valutare l’evoluzione del livello di pressione sanguigna in un arco di tempo specifico, comprensivo di più giorni, in cui si deve, comunque, tenere conto ai fini della sua valutazione anche di particolari ed eventuali circostanze quali sforzi fisici straordinari, stati emotivi di particolare intensità, consumo di pasti troppo abbondanti, ecc.
La pressione sanguigna può variare a seconda dell’orario dato che normalmente è più alta al mattino al momento del risveglio.
I valori della pressione possono fluttuare nel breve periodo ma è comunque possibile assegnare valori medi normali della pressione arteriosa in base a fasce di età.

ETA'PRESSIONE SISTOLICAPRESSIONE DIASTOLICA
0-3 MESI 70-86 mm. Hg.
3-12 MESI86-93 mm. Hg.60-62 mm. Hg.
1-9 ANNI95-101 mm. Hg.65-69 mm. Hg.
9-14 ANNI101-110 mm. Hg.68-74 mm. Hg.
ADULTI120-129 mm. Hg.80-84 mm. Hg.
STATO DI IPERTENSIONE A QUALSIASI ETA' ≥ 140 mm. Hg. ≥ 90 mm. Hg.

In età avanzata la pressione sanguigna è più elevata rispetto alle precedenti fasi della vita in quanto i vasi sanguigni perdono l’elasticità.
I valori normali della pressione sanguigna, quindi, sono leggermente più alti rispetto all’età adulta e oltre un certo livello diventa indispensabile provvedere a ridurli.

In definitiva, i valori sono il metro di misura per valutare quando la pressione arteriosa nei vasi sanguigni possa essere definita normale e quando, invece, vi siano dei problemi da affrontare e risolvere.
Ecco di seguito le possibili e diverse situazioni che si possono verificare in funzione della variabilità dei valori della pressione arteriosa media.

PRESSIONE ARTERIOSAPRESSIONE SISTOLICAPRESSIONE DISTOLICA
OTTIMALE≤120 mm. Hg.≤80 mm. Hg.
NORMALE121 - 129 mm. Hg.80-84 mm. Hg.
NORMALE ALTA 130 - 139 mm. Hg.85 - 89 mm. Hg.
IPERTENSIONE DI 1° GRADO - LEGGERA140 - 159 mm. Hg.90 - 99 mm. Hg.
IPERTENSIONE DI 2° GRADO - MEDIA160 - 179 mm. Hg.100 - 109 mm. Hg.
IPERTENSIONE DI 3° GRADO - GRAVE≥180 mm. Hg.≥110 mm. Hg.
IPERTENSIONE SISTOLICA ISOLATA≥ 140 mm. Hg.≤ 90 mm. Hg.

Tra i diversi livelli dei valori della pressione sanguigna emergono nella classificazione esposta sopra, delle zone intermedie in cui è possibile intervenire in maniera personalizzata, ovvero valutando il quadro clinico complessivo di un paziente.
Ad esempio soggetti con valori normali di pressione ma ad alto rischio per il potenziale insorgere di malattie cardiocircolatorie, necessitano comunque di trattamenti tali che permettano di raggiungere i valori corrispondenti ad una pressione sanguigna ottimale.
Viceversa, per soggetti non a rischio ma con valori più elevati rispetto a quelli relativi ad un livello di pressione normale, l’unica cura da seguire è sottoporsi a controlli periodici e apportare modifiche allo stile di vita (attività fisica, diete alimentari, ecc.).

Conoscere, attraverso la misurazione, la propria pressione sanguigna è importante proprio perché nel caso di valori che non rientrano nella norma molto spesso è sufficiente abbandonare le cattive e smodate abitudini di vita.

Tra i due valori della pressione arteriosa, relativi alla sistolica e alla diastolica, in genere si presta maggiore attenzione al primo dal momento che è considerato un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari da cui possono essere colpite le persone al di sopra dei 50 anni.
Nella maggiore parte degli individui, la pressione sistolica aumenta costantemente con l’avanzare progressivo dell’età a causa della conseguente rigidità delle grandi arterie e come effetto delle possibili malattie vascolari e cardiache.

In ogni caso, sia la pressione arteriosa sistolica che la distolica, se indipendentemente l’una dall’altra, registrano valori elevati, sono un segnale chiaro per diagnosticare uno stato di ipertensione.
Secondo recenti studi, il rischio di morte per cardiopatia ischemica e ictus, tra le persone di età compresa tra i 40 e gli 89 anni, raddoppia ogni ulteriori 20 mmHg di valore per la sistolica e di 10 mmHg per quello della diastolica.

Variazioni della pressione sanguigna

I valori più o meno alti della pressione sanguigna dipendono da una serie di fattori quali l’età, la dieta alimentare e il peso corporeo.
Essere in sovrappeso rappresenta un rischio elevato per l’insorgere di uno stato di ipertensione arteriosa così come gli sforzi fisici quotidiani di una certa entità, gli stati emotivi di particolare intensità, l’assunzione elevata di caffè e caffeina e l’eccessivo fumo di sigarette.
Se si tratta, comunque, di situazioni e circostanze sporadiche, gli eventuali episodi di ipertensione non devono essere motivo di una seria preoccupazione ma considerati solo come una reazione naturale dell’organismo strettamente correlata a specifici eventi.

Se invece i valori della pressione arteriosa risultano essere elevati o ridotti per un lungo periodo di tempo, in questo caso è indispensabile informare il medico curante in modo che possa valutare correttamente la situazione e rilasciare una corretta diagnosi.
Si tenga comunque presente che una pressione sanguigna dai valori bassi non costituisce, normalmente, un rischio per lo sviluppo delle malattie cardiovascolari. L’ipertensione continua, quasi sempre è il sintomo di patologie specifiche come ad esempio le malattie renali piuttosto che l’arteriosclerosi ma anche un fattore di rischio per l’insorgere di malattie ed eventi quali l’insufficienza cardiaca piuttosto che l’ictus e l’infarto cardiaco.

Riduzione della pressione sanguigna

Chi soffre di ipertensione ha la necessità di ridurre i valori della pressione sanguigna così da evitare l’insorgere di arteriosclerosi piuttosto che infarto o ictus.
Il grado di riduzione è strettamente collegato al valore della pressione e allo stato di salute oltre che ad una serie di variabili quali l’età e la presenza di eventuali malattie tra cui il diabete o di altri fattori come, ad esempio, un eccesso di lipidi ematici.
Diverse le possibili opzioni per ridurre i valori della pressione sanguigna e arteriosa tra cui:

  • Limitarsi a modificare lo stile di vita evitando l’assunzione di farmaci. E’ importante in questo caso perdere il peso in eccesso, seguire una dieta per una alimentazione sana, ridurre al minimo lo stress e praticare attività fisica.
  • Assumere farmaci antipertensivi e, contemporaneamente, eliminare le cattive abitudini e scegliere un sano stile di vita.
  • Provvedere a curare nelle dovute maniere le patologie da cui è scaturita e dipende l’ipertensione.

Per coloro che non riescono a ridurre la pressione del sangue senza assumere farmaci, il medico dovrebbe somministrare antipertensivi in modo che i valori della pressione sistolica e di quella distolica rientrino nella norma. Generalmente questi farmaci appartengono alla categoria dei beta-bloccanti, dei diuretici e degli ACE inibitori.
I pazienti che, invece, vogliono riportare i valori della loro pressione arteriosa alla normalità senza però assumere farmaci, devono obbligatoriamente abbandonare stili di vita scorretti, scegliendo e praticando sane abitudini.
La misurazione della pressione arteriosa, costante e periodica, consente di verificare se gli sforzi che si stanno compiendo per riportarne i valori nella norma stiano dando o meno i risultati sperati.

I sintomi della pressione alta

L’ipertensione arteriosa è definita il killer silenzioso in quanto si manifesta, generalmente, senza sintomi.
E’ frequente, infatti, che le persone non siano consapevoli del fatto che la loro pressione sanguigna registri valori elevati.
In molti casi, infatti, gli effetti dello stato di ipertensione restano silenti per lungo tempo al punto che chi ne è colpito non solo non si rende conto di essere malato ma addirittura nota, nel praticare l’attività quotidiana, una maggiore capacità di rendimento nell’attività fisica, con la conseguenza che si potrebbero creare dei danni permanenti ai vasi sanguigni prima ancora che sia espressa una diagnosi di ipertensione.

Dipende dal livello dei valori della pressione del sangue stabilire se i farmaci possano essere evitati o meno dal momento che non sempre è sufficiente il cambiamento dello stile di vita.
E’ comunque importate che un’eventuale cura con i farmaci sia sempre associata a un corretto comportamento.
In questo modo è possibile rafforzare i vasi sanguigni, migliorare il metabolismo e ridurre in maniera consistente la presenza dei lipidi nel sangue.

Alcune circostanze, però, verificandosi, potrebbero rappresentare il primo ed evidente segnale di una crisi di ipertensione come, ad esempio, un improvviso mal di testa, la perdita di sangue dal naso, contemporaneamente, alla presenza di valori della pressione sanguigna insolitamente alti ovvero pari o maggiori di 180 mmHg/120 mmHg. In questa evenienza, attendere 5 minuti e ripetere la misurazione della pressione arteriosa. Se i valori registrati precedentemente persistono, chiamare immediatamente un medico o farsi accompagnare al pronto soccorso.
E’ opportuno essere al corrente della presenza di una varietà di sintomi che possono essere indirettamente correlati ad uno stato di ipertensione, quali, ad esempio:

  • Occhi arrossati con presenza di macchie di sangue
  • Vasi sanguigni del viso dilatati
  • Vertigini improvvise, perdita di equilibrio e difficoltà a camminare sono segnali che possono avvisare della presenza di uno stato di ipertensione con conseguente rischio di ictus.

I valori della pressione sanguigna possono anche risultare troppo bassi e povocare uno stato di ipotensione.
Chi ne soffre, di solito, percepisce questa condizione più facilmente rispetto all’ipertensione.
Entro certi limiti, minore è il valore della pressione sanguigna meglio è.
Contrariamente a quanto accade con l’ipertensione, i valori di bassa pressione sanguigna di solito non rappresentano un rischio per la salute a meno che questa non sia la conseguenza diretta di una malattia cardiaca che indebolisce il cuore come ad esempio l’insufficienza cardiaca.
Non esiste comunque uno specifico valore al di sotto del quale la pressione sanguigna possa essere considerata troppo bassa se non in presenza di sintomi di disturbo di cui i più evidenti sono:

  • Capogiri e vertigini
  • Nausea
  • Svenimento
  • Disidratazione e sete improvvisa
  • Vista annebbiata e offuscata
  • Respirazione affannosa

Si tenga, comunque, presente che uno stato di pressione bassa può verificarsi come conseguenza diretta per un prolungato tempo di riposo nel letto, per uno stato di gravidanza, per gli effetti collaterali di determinati farmaci, per i problemi cardiaci dovuti a bradicardia, al funzionamento delle valvole cardiache e all’insufficenza cardiaca, per le infezioni gravi, per le reazioni allergiche (anafilassi) e per le carenze nutrizionali dovute alla mancanza di vitamina B12 e per anemia.

La frequenza cardiaca

La misurazione della frequenza cardiaca ovvero della velocità con cui il cuore batte, determina la variazione della pressione arteriosa nei vasi sanguigni che si verifica durante la sistole ovvero la fase in cui il cuore si contrae e spinge il sangue nei vasi sanguigni.
La misurazione della frequenza cardiaca effettuata in contemporanea alla misurazione della pressione arteriosa è un metodo essenziale per valutare il funzionamento corretto o meno del sistema cardiovascolare anche in situazioni di emergenza come ad esempio gli svenimenti.
La misurazione del battito cardiaco avviene normalmente con appositi strumenti quali il misuratore elettronico oppure il cardiofrequenzimetro ma può essere effettuata anche manualmente. In questo caso basta utilizzare il cronometro dello smartphone, così da misurare il battito del cuore in un dato periodo di tempo, normalmente 1 minuto. Effettuare il controllo delle pulsazioni eseguendolo, a scelta:

  • sul collo, all’atezza delle carotidi
  • sul polso, all’interno e sul lato più vicino al dito pollice

oppure, se si preferisce:

  • sulla tempia
  • sul dorso del piede
  • sull’inguine
  • sul retro del ginocchio.

La misurazione standard della frequenza cardiaca, come già detto, è espressa, normalmente, in battiti al minuto; per esempio, un valore di 70 indica che il cuore batte 70 volte al minuto.

Con la misurazione del battito cardiaco è possibile determinare diversi aspetti cardiocircolatori tra cui:

  • la velocità con cui batte il cuore
  • la capacità di riempimento dei vasi sanguigni
  • il battito ritmico ovvero costante del cuore
  • la possibile presenza di una aritmia quale la fibrillazione atriale

Gli atleti controllano costantemente e frequentemente la frequenza cardiaca in modo da verificare lo stato di avnzamento del loro piano di allenamento sportivo.
E’ così possibile, dopo una sessione di attività sportiva, valutare come il sistema circolatorio abbia reagito allo sforzo.

Valori della frequenza cardiaca

I valori normali dei battiti cardiaci variano in funzione dell’età e della forma fisica dei singoli individui.
A parità di condizioni, ovvero in fase di assoluto riposo, i battiti cardiaci di un atleta sono normalmente inferiori a quelli di un adulto che non svolge alcuna attività sportiva.
Tuttavia la frequenza cardiaca, ovvero i battiti del cuore in un minuto, prevede valori medi in base alla fascia d’età di appartenenza di un individuo.

ETA'FREQUENZA CARDIACA
NEONATI140
2 ANNI120
4 ANNI100
10 ANNI90
14 ANNI85
UOMO ADULTO62-70
DONNA ADULTA75-78
ANZIANO80-85

Regole per una corretta misurazione della pressione

Almeno un’ora prima della misurazione della pressione arteriosa è necessario seguire alcune regole comportamentali quali:

  • non fumare
  • non prendere il caffè o altre bevande con caffeina
  • non bere sostanze alcoliche
  • non consumare pasti abbondanti
  • evitare sforzi da attività fisica.

E’ importante che la persona che deve effettuare la misurazione della pressione arteriosa sia assolutamente calma e rilassata e non sia soggetta ad ansia per la fretta. Se possibile, provvedere anche allo svuotamento della vescica e dell’intestino. La pressione sanguigna deve essere misurata in un luogo caldo e al chiuso evitando correnti ed eventuali esposizioni al freddo che ne provocherebbero l’aumento dei valori.

Durante la misurazione della pressione deve evitare di:

  • guardare la televisione
  • tenere le gambe accavallate

in quanto sono atteggiamenti che potrebbero provocare un aumento dei valori massimi.
E’ importante, nella fase della misurazione, essere correttamente seduti su una sedia, con i piedi ben posizionati a terra, affidando il sostegno della schiena allo schienale in modo da mettere il braccio comodamente poggiato su un tavolo adiacente.
Verificare che eventuali capi di vestiario che si indossano non facciano pressione sul braccio utilizzato per misurare la pressione arteriosa.
Togliere anche l’orologio dal polso ed eventuali bracciali e braccialetti.

In merito agli orari, la mattina, prima della colazione e dell’assunzione di eventuali farmaci per l’ipertensione oppure alla sera, prima di andare a letto, sarebbero i due momenti migliori dell’intera giornata per effettuare la misurazione della pressione sanguigna.
Non ci sono problemi particolari a misurare la pressione in altri orari purché lo si faccia sempre prima dei pasti e di assumere del cibo.

Come si misura la pressione sanguigna con i misuratori elettronici

E’ lo sfigmomanometro analogico lo strumento che utilizzano medici e sanitari per misurare la pressione arteriosa basato sulla pressione della pompa che deve essere attivata manualmente.
La misurazione della pressione sanguigna con questo strumento non è assolutamente facile e neppure alla portata di tutti in quanto richiede esperienza nel suo utilizzo.

Per questo motivo se sussiste la necessità di misurare da soli e a casa propria la pressione del sangue è necessario dotarsi di un misuratore di pressione digitale o elettronico la cui funzionalità, regolata da pulsanti, è estremamente intuitiva e quindi facile al punto da essere alla portata di chiunque.
E’ possibile acquistare strumenti per misurare la pressione di questo tipo, senza bisogno della prescrizione medica, presso una farmacia, una parafarmacia o una sanitaria.

Anche su internet ci sono negozi online che vendono misuratori per la pressione sanguigna. Tra questi, in assoluto, Amazon, che anche per questo genere di prodotti, risulta essere la migliore piattaforma di e commerce per assortimento, qualità e prezzo.
Due le tipologie di questi strumenti attualmente disponibili sul mercato:

  • misuratori di pressione arteriosa da braccio
  • misuratori di pressione arteriosa da polso

Ambedue i modelli sono costituiti da un bracciale, di dimensioni più grandi nel caso dei misuratori di pressione da braccio, più piccolo, invece, per quelli da polso.
La scelta tra i due modelli è di carattere squisitamente pratico e legato alle esigenze individuali.
Partendo dal presupposto che lo strumento deve essere sempre posizionato in modo che corrisponda alla altezza del cuore e che è necessario che la misurazione avvenga mentre il paziente, per quanto rilassato, sia comunque immobile e in una comoda posizione, con un misuratore da polso può essere più difficoltoso mantenere la mano ferma durante il rilevamento; viceversa per altri soggetti, magari per motivi di obesità, può risultare quasi impossibile posizionare il bracciale del misuratore intorno al braccio a causa di un’ eccessiva circonferenza e quindi lo strumento da polso diventa l’unica alternativa praticabile per misurare i valori della pressione sanguigna.

Il misuratore per la pressione da braccio deve essere posizionato a 1-2 cm. sopra il punto di flessione del braccio, all’altezza del gomito e a livello del cuore, facendo attenzione che il palmo della mano sia girato verso l’alto.

Nel caso, invece, di un misuratore di pressione da polso, fare in modo che il braccio sia ben poggiato su un tavolo e posizionato all’altezza del cuore. Controllare, quindi, che il bracciale dello strumento si adatti al polso e che il palmo della mano sia girato verso l’esterno.

In ogni caso qualunque sia la tipologia del misuratore di pressione, è essenziale verificare che il bracciale non risulti ne’ troppo piccolo ne’ troppo grande e si adatti perfettamente al proprio polso o braccio perché, in caso contrario, i valori che si ottengono con la misurazione della pressione potrebbero essere non corretti.
E’ molto importante, inoltre, che il display del misuratore sia di dimensioni abbastanza grandi da potere essere letto con estrema facilità.
La caratteristica essenziale dei misuratori elettronici per la pressione, è che il loro funzionamento avviene semplicemente spingendo un pulsante di avvio dopo che si è sistemato il bracciale intorno al braccio oppure al polso, in base al modello che si utilizza.

Automaticamente il bracciale si gonfia da solo e raggiunto il massimo livello, appena ha inizio la fase di sgonfiamento, lo strumento provvede a misurare la pressione massima e la pressione minima, ovvero la pressione sistolica e la diastolica i cui valori, al termine, appaiono sul display di cui è dotato il misuratore elettronico.

E’ dal 1996 che mi occupo di scrittura per il web.
Da allora scrivo e condivido con i lettori contenuti coinvolgenti ed esaustivi per fornire risposte accurate alle loro domande.
Sicuramente l’aspetto più difficile è riuscire a trovare la “parola giusta” quella necessaria per regalare valore aggiunto a un testo. E questo è il mio lavoro.

Misurazione pressione arteriosa: misurare la pressione e valori pressione arteriosa e sanguigna, guida completa
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